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La storia

La Famiglia Coppola

Nel 1533 nasce il Feudo di Valle.
La prima volta che l’edificio viene menzionato come “castello sul palazzo con torre” risale al 1750, quando fu acquistato dalla famiglia Coppola che acquisì anche il rango nobiliare di Barone.

I precedenti proprietari non vi risiedevano e la struttura si trovava in uno stato di degrado ed abbandono. E’ proprio grazie ai Baroni Coppola che comincia l’ampliamento ed il restauro originario che renderà la struttura architettonica nella consistenza e nella sua dimensione attuale.

Lo stemma del casato dei coppola con i cinque gigli e coppa su campo blu conferiti per servizi prestati ai regnanti, riportato sull'intradosso dell'incannuciata nell'androne d'ingresso.
Il barone Don Filippo Coppola (1729-1796), cavaliere dell’ordine costantiniano di s.giorgio, razionale del monte della misericordia, fu la personalità più in vista del casato soprattutto per le sue attività economiche. Dipinto della seconda metà del 700’ in possesso della famiglia Coppola.
PRINCIPATO CITRA, OLIM PICENTIA. GIOVANNI ANTONIO MAGINI, BOLOGNA, 1620.
FRANCESCO CASSIANO DE SILVA, NAPOLI, 1692.
LI PRINCIPATI ULTERIORE E CITERIORE. GIULIANO ZULIANI, VENEZIA, 1783.

L’Archivio privato della Fam.Coppola relativo all’amministrazione del feudo della Valle del Cilento dal sec. XVII alla fine della feudalità, sul quale è basata la ricostruzione storica di G.V.Coppola, consente di ricostruire i principali interventi di cui è stato oggetto il baronal Palazzo, quali ad. es. i lavori di ampliamento eseguiti da don Filippo Coppola dal 1758 al 1783 e descritti dallo stesso nella platea dei beni feudali e burgensatici del 1785.

CHIESA S. MARIA DELLE VALLETELLE
Iscrizione su lastra tombale, di marmo bianco.
Il manufatto è murato sulla parete di fondo della navata sinistra della chiesa, al di sopra della tomba del barone Gian Vincenzo Coppola. Al centro, stemma della famiglia Coppola calice insistente su libricino, intorno a cui si dispongono cinque gigli di Francia.
L’iscrizione non reca data, ma in base agli elementi stilistici
si può avanzare l’ipotesi di una datazione alla seconda metà
del diciottesimo secolo.

Sul bordo superiore
D(OMINO) M(AXIMO) O(PTIMO)

Sul bordo, a sinistra (dal basso verso l’alto)
DONEC TVBA

Sul bordo a destra (dal basso verso l’alto)
META LABORU

Al Signore Ottimo Massimo.
Fino allo squillo della tromba,
fine delle sofferenze.

La linea sulla lettera U è segno di abbreviazione: la parola quindi dovrà leggersi come laborum. La scritta sul bordo sinistro si completa sul bordo destro. A mio avviso essa allude al giudizio universale (Apocalisse), quando al suono delle trombe gli avelli si apriranno e le anime pie potranno ricongiungersi con Dio.

FONTI ARCHIVISTICO-DOCUMENTARIE

1187
Compare per la prima volta il toponimo Valle e la Chiesa di S.Nicola
– Sanctum Nicolaum, de la Valle – ed è citato un Castelli opu de dicit Vella.
Archivio della Badia di Cava,
armadio 1H 54 ind.V Bartolomeo di Salerno.
1553
Valle è venduta all’asta dalla Regia Corte al regio consigliere Don Tommaso Altomare nobile del luogo per 800 ducati.
Istrumento notarile dell’8 Maggio 1553 di Sebastiano Canoro, Napoli Archivio Notarile.
1750
Andrea Persico, discendente degli Altomare, vende Valle – Castello seu palazzo con torre – ad Agnese Granito vedova di Gianbattista Coppola per istrumento notarile di Giuseppe Nicoletti di Napoli.
v. Captio possesionis terrae Vallis, Archivio privato famiglia Coppola.
1785
Il barone Don Filippo Coppola descrive, nella platea dei beni feudali e burgensatici, i lavori eseguiti per l’adeguamento a dimora gentilizia del preesistente complesso.
Archivio privato famiglia Coppola.